Torino continua a essere una città simbolo di solidarietà internazionale. Dopo aver ospitato bambini provenienti dall’Ucraina e da Gaza, il capoluogo piemontese è pronto ad accogliere piccoli pazienti oncologici dall’Uzbekistan. L’annuncio arriva dal sindaco Stefano Lo Russo, in missione istituzionale a Tashkent, capitale del Paese centroasiatico. Una decisione che conferma l’impegno della città verso chi ha più bisogno.
Nelle ultime ore, durante la visita ufficiale, sono stati avviati colloqui per organizzare l’arrivo dei bambini malati oncologici insieme alle loro famiglie. Il Regina Margherita, ospedale pediatrico di eccellenza a Torino, si occuperà delle cure necessarie grazie alla guida della professoressa Franca Fagioli, direttore del Dipartimento Patologia e Cura. La disponibilità dell’ospedale rappresenta un pilastro fondamentale per il successo dell’iniziativa, che mira a offrire speranza e sostegno a chi vive situazioni di estrema difficoltà.

Solidarietà a Torino: dopo Ucraina e Gaza, accoglienza per bambini dall’Uzbekistan
Il sindaco Lo Russo, accompagnato dall’ambasciatore italiano a Tashkent Piergabriele Papadia de Bottini, ha avviato tutte le interlocuzioni diplomatiche necessarie con il governo uzbeco. Questa collaborazione è frutto di un intenso lavoro di mediazione, che unisce istituzioni locali, nazionali e internazionali. “L’accoglienza dei bambini uzbeki malati di tumore è un gesto di umanità e solidarietà che ci riempie di orgoglio”, ha dichiarato Lo Russo.
La missione istituzionale a Tashkent rappresenta anche un’occasione per rafforzare i rapporti tra Torino e l’Uzbekistan, non solo in ambito sanitario ma anche culturale ed economico. Il sindaco ha sottolineato come questa collaborazione internazionale apra le porte a future iniziative congiunte. La città di Torino conferma così il suo ruolo di protagonista sul palcoscenico globale, mettendo in pratica valori di inclusione e cooperazione.
La professoressa Franca Fagioli, figura di spicco della medicina pediatrica in Italia, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa. “Siamo pronti a fare la nostra parte per garantire cure di qualità ai piccoli pazienti uzbeki. Lavorare insieme a istituzioni e famiglie è essenziale per affrontare sfide così delicate”, ha commentato. I bambini, al loro arrivo, saranno accolti in un ambiente sicuro e dotato delle migliori tecnologie per il trattamento delle patologie oncologiche.
Torino, con questa iniziativa, ribadisce il suo impegno verso i più fragili, confermandosi città del dialogo e della solidarietà. Dopo aver aperto le porte a bambini provenienti da zone di guerra come l’Ucraina e Gaza, l’accoglienza dei piccoli pazienti uzbeki rappresenta un ulteriore passo verso la costruzione di ponti tra popoli e culture diverse. Una lezione di umanità che risuona oltre i confini cittadini.