3 Febbraio 1998 – Cermis, il volo della morte: una tragedia evitabile

Incidente della funivia del Cermis: una tragedia che poteva essere evitata

Il 3 febbraio 1998, una delle peggiori tragedie della storia dell’aviazione militare in tempo di pace si consumò tra le montagne della Val di Fiemme, in Trentino-Alto Adige. Un Grumman EA-6B Prowler, aereo da guerra elettronica della Marina Militare degli Stati Uniti, decollato dalla base aerea di Aviano, tranciò i cavi della funivia del Cermis, facendo precipitare la cabina con a bordo 19 passeggeri e un manovratore. Nessuno sopravvisse. L’impatto lasciò un segno indelebile nella memoria collettiva italiana e scatenò un acceso dibattito sulle responsabilità militari statunitensi.

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La tragedia del Cermis: quando la guerra sfiorò la pace.

1998: quando un aereo militare spezzò una funivia e 20 vite

L’aereo era pilotato dal capitano Richard J. Ashby, con il copilota Joseph Schweitzer. Stando alle indagini, il velivolo volava ben al di sotto del limite minimo di sicurezza, infrangendo le normative di volo. Il passaggio radente tra le vette dolomitiche si rivelò fatale quando l’aereo, a bassa quota e alta velocità, tranciò di netto il cavo portante della funivia. La cabina precipitò nel vuoto da centinaia di metri, schiantandosi al suolo in pochi istanti. L’equipaggio dell’aereo riuscì a rientrare alla base senza subire danni, ma il dolore per le vittime e l’indignazione pubblica si diffusero rapidamente in tutta Italia.

Il disastro suscitò immediata indignazione tra le autorità italiane e l’opinione pubblica. La popolazione locale, già preoccupata per le esercitazioni militari aeree nella zona, si mobilitò chiedendo giustizia. Il governo italiano protestò formalmente con gli Stati Uniti, sollecitando un’inchiesta accurata e un’assunzione di responsabilità. La tragedia mise anche in discussione la presenza militare americana in Italia e la sicurezza delle loro operazioni. Tuttavia, nonostante le pressioni, gli Stati Uniti invocarono le clausole dell’accordo NATO, permettendo di processare i responsabili in patria anziché in Italia.

Il processo negli Stati Uniti si concluse con grande sdegno per le famiglie delle vittime. Nel 1999, Richard J. Ashby fu assolto dall’accusa di omicidio colposo, ma fu condannato successivamente per ostruzione alla giustizia, avendo distrutto il video girato durante il volo. Anche il copilota Joseph Schweitzer ricevette una condanna solo per aver ostacolato le indagini. Le famiglie delle vittime rimasero senza una vera giustizia, mentre l’episodio si iscriveva nella lunga lista di incidenti controversi causati da operazioni militari in zone civili.

Dopo il disastro, il caso del Cermis portò a una revisione dei protocolli di sicurezza per i voli a bassa quota e a un inasprimento delle restrizioni per le esercitazioni militari nelle Alpi italiane. Tuttavia, la memoria della tragedia rimane viva, un monito contro gli errori umani e le leggerezze nelle operazioni militari. Ogni anno, la Val di Fiemme commemora le vittime, ricordando un evento che ha segnato profondamente la comunità locale e il rapporto tra Italia e Stati Uniti.

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