Vigile di quartiere: un’idea per affrontare il caos urbano

Torino valuta il ritorno del vigile di quartiere: più sicurezza nelle strade

Una proposta accolta con interesse – Durante una commissione sulla sicurezza stradale organizzata dalla Circoscrizione 6 di Torino, l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda ha rilanciato un’idea che potrebbe cambiare il volto della vigilanza cittadina: il ritorno del vigile di quartiere. Una figura molto amata in passato, che rappresentava un punto di riferimento diretto per i residenti, con un ruolo di presidio, ascolto e intervento quotidiano sul territorio.

Un’iniziativa nata dalle segnalazioni dei cittadini – L’ipotesi è emersa come possibile risposta alle numerose criticità segnalate dai cittadini durante l’incontro. Sosta selvaggia, buche, asfalto rovinato e, soprattutto, situazioni di pericolo legate alla presenza di carroattrezzi che circolano a forte velocità sono tra i principali problemi evidenziati. L’impressione generale è quella di una città che ha bisogno di maggiore ordine e presenza istituzionale nelle strade.

Carroattrezzi pericolosi, cittadini chiedono interventi. Torino, vigili di quartiere contro il degrado urbano. Più pattuglie operative per la sicurezza nei quartieri. Quartieri più sicuri con il ritorno del vigile di zona.
Strade dissestate e sosta selvaggia: servono più controlli.

L’assessore Porcedda rilancia i vigili di prossimità

Il vigile di quartiere come presidio di prossimità – La figura del vigile di quartiere non è nuova, ma potrebbe rivelarsi oggi più utile che mai. Conosciuto per la sua capacità di dialogare con i cittadini e intervenire in modo rapido, il vigile “di zona” rappresenta un elemento di rassicurazione e controllo continuo. La sua presenza capillare nei rioni permetterebbe di monitorare più da vicino la viabilità, prevenire infrazioni e segnalare tempestivamente le situazioni critiche.

Una misura non ancora attuabile nell’immediato – Nonostante il favore mostrato dalla cittadinanza e da alcuni consiglieri, il ritorno effettivo dei vigili di quartiere non appare imminente. Le difficoltà sono legate soprattutto all’organico e alle risorse disponibili. Tuttavia, l’amministrazione sembra intenzionata a lavorare in questa direzione, studiando un piano sostenibile che possa progressivamente riportare questi agenti sul territorio.

Più agenti in strada, meno negli uffici – Nel frattempo, un primo passo verso una maggiore presenza della Polizia Locale nelle strade sarà la redistribuzione del personale. Secondo quanto dichiarato da Porcedda, l’obiettivo è ridurre il numero di agenti impiegati in mansioni d’ufficio e aumentare quello delle pattuglie operative. Una misura che potrebbe già contribuire a migliorare la percezione di sicurezza e a intervenire con più efficacia nelle situazioni quotidiane.

Un segnale di attenzione alle periferie – Il tema è particolarmente sentito nelle zone periferiche della città, dove il senso di abbandono e la percezione di insicurezza sono spesso più accentuati. L’eventuale ritorno del vigile di quartiere rappresenterebbe non solo un presidio fisico, ma anche un segnale simbolico: la volontà dell’amministrazione di ascoltare, intervenire e restituire ai quartieri una presenza costante e rassicurante.

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